QUALE SILENZIO? QUALE ASCOLTO? VERSO ANTAR MOUNA, IL SILENZIO INTERIORE
Quando ci mettiamo in ascolto, cosa ascoltiamo? Siamo continuamente sollecitati dagli stimoli esterni? Percepiamo l’unità corpo-mente o uno degli aspetti è prevalente sull’altro? Cosa intendiamo per silenzio? Ci attrae o ci spaventa? Le vie del silenzio sono molte e appartengono a diverse tradizioni. Patanjali, in apertura degli Yoga Sutra, dicendoci che lo yoga è l’arresto delle fluttuazioni mentali, ci prospetta immediatamente una sorta di silenzio. Ma per arrivare a questo bisogna fare ESPERIENZA DIRETTA delle DIVERSE POSSIBILITÀ di ESPRIMERE e VIVERE il SILENZIO. Durante la pratica dello yoga spesso il corpo si fa sentire intensamente e le percezioni sensoriali ci travolgono, si fanno spazio le turbolenze emotive e la mente è vagante, confusa, distratta.
Lo yoga mette in atto un processo che va creare uno stato di CONSAPEVOLEZZA PURA e INCONDIZIONATA.
La proposta per questi giorni di ritiro riguarda l’introduzione di alcune tecniche che conducono al SILENZIO INTERIORE, Antar Mouna, frutto degli insegnamenti di Swami Satyananda. Il silenzio dalla parola permette di affinare l’ascolto, ma si aggiunge il silenzio del volto, del corpo, della mente.
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